Il sistema frenante in F1 – Come funziona

Dato che le vetture di F1 raggiungono velocità superiori ai 300 km/h, diventa importantissimo riuscire a rallentare le monoposto nel minore tempo e spazio possibile, in modo tale da avere la giusta velocità di entrata in curva.

Fino a qualche anno fa, quando il pilota premeva il pedale del freno, andava a comprimere l’olio dell’impianto frenante. Visto che la pressione si trasmette uguale in tutto il sistema, l’olio andava a suo volta a premere su due pistoncini che facevano abbassare le pinze freno, rallentando la vettura.

Da alcuni anni a questa parte, però, è stato sviluppato il sistema denominato “Brake by wire”, letteralmente “Freno tramite filo”. Questo termine sta ad indicare il fatto che quando il pilota preme sul pedale, non aziona meccanicanicamente le pinze freno, bensì una centralina registra la forza che viene impressa sul pedale. Dopo aver elaborato il segnale, la centralina manda un impulso elettrico alle pinze dei freni anteriori e posteriori, facendole abbassare. Questo sistema porta notevoli vantaggi, soprattutto dal punto di vista del recupero di energia tramite il sistema MGU-K, poiché si può gestire il rapporto fra il recupero di energia elettrica e la froza frenante dell’asse posteriore.

I freni utilizzano un principio fisico molto semplice: l’attrito. Le pinze, infatti, grazie all’attrito che generano con il disco freno oppongono una resistenza alla rotazione della ruota, facendola fermare. Il problema che si va a creare, però, è il calore. Infatti, l’attrito genera una grande quantità di calore e visto che le frenate sono molto frequenti, le temperature dei freni devono essere sempre tenute sotto controllo. Non è raro vedere infatti i dischi di colore rosso-arancione in circuiti come Bahrain o Singapore, dove i freni sono molto stressati e quindi raggiungono temperature elevatissime.


Per ovviare a questo problema, i dischi freno presentano migliaia di piccoli fori che servono a disperdere il calore. Sebbene la presenza dei fori peggiori la stabilità della struttura del disco, l’utilizzo del carbonio garantisce un’ottima affidabilità. In F1 si possono utilizzare addirittura diverse tipologie di dischi freno, in base al tracciato.

Inoltre, l’aereodinamica stessa delle vetture è studiata per convogliare i flussi e quindi l’aria fredda anche nell’impianto frenante. In circuiti come Monza, al contrario, dove i rettilinei sono molto lunghi, è necessario cercare di diminuire al minimo la dispersione di calore, per mantenere i freni nel range di utilizzo.

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